La capacità di un individuo di svolgere azioni volte ad elevare l’efficacia di un’organizzazione dipende dalla sua formazione. Pertanto, la risorsa umana è un fattore strategico per qualunque organizzazione complessa e il suo miglioramento è una combinazione di formazione e istruzione.
Le risorse umane acquistano così un valore centrale per l’organizzazione, contribuiscono al suo sviluppo e gli consentono di adattarsi ai continui cambiamenti. Lo sviluppo delle risorse umane può essere definito come lo sviluppo della sezione più importante di tutta l’organizzazione: la risorsa umana, raggiungendo o aggiornando le attitudini di tutte le risorse a tutti i livelli eleva l’efficacia dell’organizzazione.
Tutti noi che abbiamo prestato servizio per il nostro Paese ed effettuato servizio in una Forza Armata sappiamo benissimo che le caratteristiche del personale, le conoscenze tecniche e specialistiche, l’addestramento, la professionalità, hanno consentito di preservare nel tempo le capacità di difesa del Paese e assicurargli un ruolo di primo piano nel contesto internazionale.
In tale ambito, oggi come domani, un ruolo importante lo occuperà la preparazione fisica del personale che dovrà essere considerata come uno dei capisaldi della formazione del militare.
L’attività fisica, considerata premessa indispensabile e fondamentale dell’addestramento di un militare, si pone come strumento principale per la preparazione di base operativa-addestrativa a qualsiasi livello ordinativo.
La preparazione fisica ha un ruolo importante nella vita professionale di un soldato, con un impatto diretto e determinante sulla sua prontezza operativa. Il sempre maggiore interesse per il miglioramento e mantenimento della forma fisica è stato ultimamente accompagnato da studi che hanno evidenziato come la partecipazione a regolari programmi di allenamento possa produrre significativi effetti positivi.
Lo stesso vale per il settore civile e oggi abbiamo molteplici offerte formative nei più svariati settori, scuole o filosofie di pensiero.
Oggi ne parliamo con Lucia Giorgetti, esperta di scienze motorie, con una grande esperienza nel settore Civile, ex atleta professionista, certificata ISSA International Sport Sciences Association, collaboratrice e formatrice presso Natked.
Ciao Lucia, grazie per aver dedicato il tuo tempo alla nostra Associazione. Quando hai iniziato l’attività di personal trainer e perché?
Ho iniziato l’attività di personal trainer all’inizio del 2017. Arrovavp da 12 anni di competizioni a livello professionale nel mondo della vela e desideravo continuare a lavorare nello sport, che è sempre stato il mio ambiente naturale, sin da quando ero bambina. Mi sono formata con la scuola americana che ritengo essere una delle migliori e poi mi sono buttata sul campo, con la voglia di trasferire ai miei allievi la mia esperienza nel mondo dello sport e le mie competenze.
Entrando nello specifico della tua offerta formativa, quali sono secondo te i capisaldi affinché una persona possa raggiungere e mantenere una corretta forma fisica?
La cosa più importante è la forza di volontà della persona. Purtroppo, il personal trainer può guidare nel migliore dei modi e cercare di trasferire la maggior quantità di energia possibile ma il vero cambiamento avviene solo grazie alla profonda intenzione della persona. Ci vuole costanza. Soprattutto considerando il fatto che il personal trainer è presente solo per 2, 3 o 4 ore alla settimana, quindi la persona ci deve mettere del suo, sia nell’ambito dell’attività fisica sia in quello dell’alimentazione e di uno stile di vita sano.
Quanto è importante l’alimentazione?
Molto. Dobbiamo pensare al cibo come alla benzina che mettiamo nella nostra automobile. Un cibo sano e realmente nutriente produce energia e salute. Un cibo scadente necessita e quindi “ruba” energia al corpo per essere metabolizzato, con conseguente affaticamento e mancanza di nutrienti. Ecco perché chiunque, anche i fortunati che non ingrassano mai, dovrebbe seguire una sana alimentazione e, in caso di problemi, affidarsi ad un medico nutrizionista.
Alimentazione e allenamento: come trovare il proprio equilibrio?
Ognuno ha il suo equilibrio e per individuarlo bisogna osservarsi. Partiamo dall’allenamento. Allenarsi abbastanza da sentire i muscoli che hanno lavorato, quindi qualche dolorino è normale, ma non allenarsi con i muscoli doloranti. Con questa regola scegliamo la frequenza degli allenamenti, ricordando che eventualmente si può (e si deve) lasciar riposare un gruppo muscolare stanco e nel frattempo lavorare su un altro. L’alimentazione deve essere sana e sufficiente a ripristinare ciò che l’allenamento ha consumato, quindi proteine, sali minerali, vitamine e carboidrati (da ridurre in caso di sovrappeso e infiammazioni).
Osservare il proprio corpo vuol dire essere in grado di notare anche le piccole variazioni in direzione “gonfio e infiammato” o “muscoloso e vigoroso” e in questo ambito la BIA (analisi della composizione corporea) è un valido strumento. Affidarsi ai professionisti, il personal trainer per l’allenamento e il un medico nutrizionista per l’alimentazione, è sicuramente una scelta vincente alla quale aggiungere la famosa forza di volontà di cui parlavamo prima.
Mens sana in corpore sano?
Da Giovenale e Galeno nel I sec. d.C. fino ai giorni nostri la medicina ha sempre sostenuto che la salute del corpo si riflette anche sulla salute della mente, e a dire il vero anche viceversa. Sono due entità inscindibili, interconnesse ed in continua comunicazione. L’attvità fisica, soprattutto quella praHcata con concentrazione e presenza della mente, produce nuove connessioni neurali e scariche ormonali benefiche; per questo motivo è consigliata a qualunque età, dall’apprendimento motorio dei bambini alla conservazione della funzionalità degli anziani.
Cosa chiedere e soprattutto cosa non chiedere ad un personal trainer?
Si può chiedere consiglio, supporto, motivazione, energia ma non i miracoli! (sorride)
Mi pare di capire dal tuo punto di vista professionale che molto importante per avere risultati positivi e produttivi sia lo stile di vita, cosa consiglieresti di fare in tal senso?
Dal punto di vista dell’attvità fisica consiglio di muoversi il più possibile. È di aiuto andare a piedi o in bici al lavoro, fare le scale a piedi, giocare con i propri figli o passeggiare al parco dopo il lavoro, fare pause dal pc per sgranchirsi e bere un bicchiere di acqua e soprattutto non passare dalla sedia dell’ufficio, al sedile dell’auto, al divano di casa! Scegliere uno sport che piaccia, mettersi d’accordo con un amico o un’amica e motivarsi a vicenda e a questo aggiungere uno/ due allenamenti mirati.
Dal punto di vista alimentare/stile di vita sano, la parte più difficile è incominciare, il cambiamento. Superato il primo impatto, il corpo incomincerà a sentirsi più energico e meno affaticato, il cervello si disintossicherà dalle sostanze che creano dipendenza come per esempio gli zuccheri e gli alimenti particolarmente saporiti.
Imparare a scegliere gli alimenti il più vicini possibile alla loro forma naturale o comunque con l’elenco degli ingredienti il più corto possibile. Anche quando si è obbligati a mangiare fuori, scegliere le pietanze più semplici, come carne o pesce alla griglia, insalata o verdure cotte. Non abusare di alcolici. Ovviamente non fumare. Non fare un uso indiscriminato di medicinali, il mal di testa tendenzialmente con una bella dormita e un’alimentazione migliore passa da solo.
I benefici non tardano a sentirsi, più energia, più lucidità, più facilità a comprendere cosa ci fa bene e cosa no.
In tutto questo è di fondamentale importanza il riposo, la qualità e la durata del sonno, necessari a rigenerare i tessuti, metabolizzare le esperienze vissute, fisiche e non, ricaricare le pile.
Tutto ciò vale in assenza di patologie che invece, ovviamente, richiedono l’intervento di specialisti quali, ad esempio, il nutrizionista, l’osteopata o il fisioterapista.
Le prove selettive per diventare un membro delle forze speciali consistono in salto in alto, salita su fune di 5 metri, piegamenti sulle braccia e addominali, trazioni alla sbarra, una corsa di 300 metri da coprire in meno di 47 secondi, prova di nuoto a stiule libero e tuffo di piedi da un trampolino di 5 metri, lo ritieni troppo impegnativo o chiunque con un po’ di impegno ci può riuscire?
Premesso che posso solo immaginare le necessità di un militare, ritengo tuttavia che tali prove siano assolutamente corrette.
In ambito civile, per verificare la funzionalità del corpo, si eseguono prove di spinta, di trazione, di forza di gambe, di equilibrio e di coordinazione. Tali verifiche sono tuttavia più blande rispetto a quelle di ambito militare.
A livello potenziale chiunque in salute con il giusto allenamento può sostenere le prove militari. La realtà però è che in ambito civile è più probabile incontrare persone che ritengono superflua l’attività fisica, mangiano male, non hanno energia e si affidano costantemente a medicinali.