La progettazione e la gestione del supporto logistico.

Logistica 2021

Spiegare cos’è la logistica non è semplice e nemmeno immediato. Infatti, questo termine che utilizziamo comunemente affonda le sue radici etimologiche nel campo militare.

Possiamo definirla come l’Arte e la Scienza indirizzata ad organizzare, progettare e gestire forniture e risorse, essenziali per il conseguimento di specifici obiettivi. Il termine “logistica” è di origine greca e deriva da “logistikos” che tradotto significa “che ha senso logico”, quindi implementare delle attività di questo tipo richiedono studio, ragionamento e ponderazione.

La globalizzazione della società umana nell’ultimo secolo ha favorito lo sviluppo del vettore economico, che ha portato ad un’accelerata globalizzazione dell’economia. Dal punto di vista economico, la globalizzazione è stata sostenuta dalla rimozione di alcune barriere al commercio, ed è stata favorita dalla riduzione dei costi di trasporto, comunicazione e coordinamento. Un fattore importante che ha influenzato la globalizzazione dell’economia è stato il graduale spostamento della struttura del processo produttivo dall’accentramento in centri di produzione unitari alla sua separazione in diversi centri di produzione e in diversi paesi, aumentando così la possibilità di fabbricare i prodotti che utilizzano più componenti, il che ha comportato un aumento del tasso di vendita in diverse aree.

Questo tipo di gestione della produzione ha imposto uno sviluppo al flusso di scambio commerciale, che a sua volta ha richiesto un cambiamento di strategie logistiche, e nella sua prima fase, ha particolarmente influenzato la strategia, le modalità e la logistica dei trasporti.

Economia globalizzata

In questa globalizzazione dell’economia, i trasporti svolgono un ruolo chiave nel collegare i diversi mercati di importazione e rispettivamente di esportazione, nonché nel collegare le componenti verticalmente disaggregate dei sistemi produttivi che possono essere diffusi in tutto il mondo.

Il progresso tecnico degli ultimi secoli, così come lo sviluppo dei principi gestionali, hanno migliorato l’efficacia della circolazione delle merci, la rapidità delle consegne, la qualità dei servizi, e sono riusciti a far fronte ai costi di esercizio, di utilizzo degli impianti e di risorse energetiche più efficaci.

Tuttavia, il trasporto ha continuato e continua ad avere un posto cruciale nell’organizzazione logistica dell’economia.

Come conseguenza di questi fattori, gli investimenti diretti in logistica sono rapidamente aumentati e ultimamente il tasso di incremento degli investimenti verso le cosiddette utility (elettricità, gas, acqua) nella logistica nelle comunicazioni e nei trasporti si é notevolmente incrementato.

Nelle circostanze dell’economia globalizzata del mondo di oggi, e in una società interconnessa e interdipendente, un sistema economico forte e affidabile ha bisogno, per funzionare, di un chiaro quadro logistico, e di conseguenza necessita dell’implementazione di un adeguato sistema di trasporto, insieme a le tecniche e le tecnologie necessarie che potrebbero collegare efficacemente tutte le procedure di produzione.

In seguito alla globalizzazione dell’economia si è sviluppato un sistema di ricerca scientifica sui rapporti economici e sulla loro evoluzione, che ha reso sempre più importante la ricerca nel campo della gestione strategica delle risorse.

Sebbene gli USA siano il principale supporto dell’economia della NATO per sostenere le operazioni in Iraq e Afghanistan, non è stata ancora raggiunta una gestione strategica delle risorse a livello dei paesi che partecipano a
queste azioni. Possiamo pacificamente affermare che globalmente, tutte le altre nazioni cercano di avvicinarsi e implementare le tecniche logistiche globali degli USA.

Strategicamente, il vantaggio militare a lungo termine sarà ridotto per la NATO se non viene risolto il problema dell’unificazione del sistema di gestione delle risorse, per mezzo del quale gli Stati Uniti devono imparare a gestire le proprie dipendenze dalle risorse, e allo stesso tempo essere in grado di trasmettere e calibrare le strategie con gli altri membri dell’Alleanza.


Strategie di sicurezza

Tutti gli stati del mondo stanno cercando di ridefinire le strategie di sicurezza, considerando il fatto che la globalizzazione del mondo di oggi ha generato un cambio di paradigma per quanto riguarda i mezzi e le risorse di uno stato o di un’alleanza; pertanto, possono consentire l’implementazione di un nuovo modello per ciò che definiamo sicurezza nazionale.

La cosa più importante che deve avvenire nel sistema militare è che tutti questi cambiamenti e ramificazioni debbano essere compresi sia da coloro che analizzano ed elaborano i piani strategici, sia dalle forze armate sul campo di battaglia. Inoltre, questi cambiamenti generano nuovi atteggiamenti pre e post conflitto, per cui è essenziale che siano compresi sia dalle autorità civili che da quelle militari. Si può dire che, al momento, le forze armate si confrontano con la quinta dimensione della guerra, l’informazione, che determina l’insorgere di un nuovo piano in cui si svolgono le azioni, ovvero l’area informatica oltre alle battaglie terrestri, marittime, aeree e spaziali.

I catalizzatori della globalizzazione

Thomas Friedman, economista americano, ha descritto nel suo libro, The World is Flat, dieci fattori che considera eventi eccezionali, i cosiddetti catalizzatori della globalizzazione.

Per esemplificare gli effetti significativi dei cambiamenti di paradigma dovuti alle forze eccezionali, enumereremo due di questi momenti significativi più recenti, ovvero la caduta del muro di Berlino e l’emergere, nel 1995, della rete Netscape, che è stato il punto di partenza della rete internet, e ha reso possibile l’accesso informatico veloce e in tempo reale per l’individuo comune.

Possiamo dire che l’evento sociale eccezionale dell’emergere, dello sviluppo e della connessione dell’individuo a Internet è il fenomeno sociale più complesso ed esteso della globalizzazione del Novecento, fenomeno che ha indotto profondi cambiamenti di paradigma nel modo di trasmettere e assimilare la conoscenza sia all’interno delle comunità sociali, sia a livello globale.

L’uso di Internet nella vita quotidiana ha prodotto due grandi cambiamenti nella società, uno in termini di globalizzazione dell’informazione sociale prodotta dall’enorme aumento della quantità di informazioni a disposizione della gente comune e il secondo, l’esplosione della domanda di sviluppo tecnologico di reti via cavo e la tecnologia per l’uso di Internet.

Se a prima vista sembra che questo boom dell’informazione sia stato sviluppato solo dal vettore economico della globalizzazione, va notato che altri driver attivi della globalizzazione, ovvero quelli militari e politici, hanno partecipato a pieno titolo allo sviluppo di Internet.

La teoria dei cinque vettori dello sviluppo della globalizzazione afferma che il fenomeno sociale utilizza tutti e cinque i vettori contemporaneamente ed è così che oggi questa teoria viene confermata utilizzando la massima efficienza di questo tipo di canale di informazione, vettore religioso e culturale.

È risaputo in ogni analisi che si fa, questa enorme quantità di informazioni e dati provenienti da qualsiasi settore, che è una fonte utile per chiunque abbia una connessione a Internet, dà sia la possibilità di raccolta che di diffusione delle strategie di comunicazione per qualsiasi i cinque vettori.

Lo sviluppo della società umana in un ritmo accelerato basato sull’accesso alle informazioni è vantaggioso in molti modi, ma si è scoperto che negli ultimi due decenni in termini di processo decisionale e costituzione di interessi di gruppo, o comunità nazionale è diventato sempre più difficile. Questo momento decisionale, in quanto si riferisce in particolare sia ai leader delle comunità e alleanze, sia al dispositivo ausiliario che hanno a loro disposizione, mette davanti a loro una varietà di settori e di esigenze delle aziende.

La gestione delle risorse e la consegna puntuale dei prodotti, che non sempre sono merci, sono i fattori chiave di successo per le organizzazioni e lo scopo del loro lavoro per i decisori. La capacità di prevedere e influenzare le esigenze dei clienti, la capacità di prevedere e prevedere le esigenze dei beneficiari sono caratteristiche molto importanti della gestione organizzativa e sono direttamente correlate alla capacità di ottenere la consegna delle risorse nel posto giusto al momento giusto.

Se analizziamo il periodo degli anni ’80 e primi anni ’90, prima dell’avvento di Internet, notiamo che organizzazioni e aziende potevano ottenere più facilmente vantaggi rispetto ai concorrenti, richiedendo solo l’implementazione di una tecnologia di gestione dei dati e una produzione calibrata, un processo che ebbe come conseguenza l’informatizzazione della produzione e un importante passo avanti tecnologico rispetto alla concorrenza.

Analizzando a confronto la lotta per il primato in ogni campo dell’industria, oggigiorno non si possono creare vantaggi sulla concorrenza se alcune delle risorse non sono concentrate sulla ricerca e sull’adozione di nuove tecnologie.

La globalizzazione della società umana come fenomeno sociale che si è verificato di pari passo con l’evoluzione della società umana e aumenta con essa, si è basata fin dall’inizio su un sistema di trasmissione delle informazioni. L’elemento chiave sia nella società umana che nella globalizzazione è il sistema logistico attraverso il quale è stato realizzato sia il trasferimento che l’implementazione dell’industria stessa.

Dr. Roberto Bursese

Di tutto questo parliamo con il Dr. Roberto Bursese, esperto del settore a livello Internazionale e Amministratore Delegato di Interlaziale S.pA., azienda con oltre 40 anni di esperienza nel mondo della Logistica e del Trasporto.

Dr. Bursese, noi che arriviamo dal settore Militare e da corpi militarmente organizzati, siamo spesso portati a pensare alla Logistica esclusivamente legata a specifiche attività d’impiego di materiali, uomini, mezzi (finanziamenti, infrastrutture, documentazione, informazioni) ed a delimitati settori d’interesse (acquisizione, conservazione, distribuzione). La logistica, però, è anche pianificazione complessiva delle attività di supporto, con determinazione delle esigenze, progettazione del supporto, integrazione e razionalizzazione delle risorse finalizzata al raggiungimento di obiettivi di sostenibilità di piani e operazioni. Potrebbe raccontarci come funziona la Logistica oggi in Italia nel settore Civile?

La sua premessa è fondamentale per provare a dare una risposta alla domanda in poche righe, in quanto la Logistica, intesa come “organizzazione complessa volta a governare un flusso di beni in modo che ci sia quello che serve, dove serve quando serve” è una scienza. Essa accompagna la nostra civiltà, dai Fenici in poi, e nasce proprio come supporto per gli eserciti. Quindi, a mio parere, se vogliamo evitare di addentrarci in tecnicismi che rischiano di portarci fuori strada, è difficile diversificare la logistica civile da quella militare. Per semplicità mi verrebbe da dire che tra i due settori possono cambiare natura del servizio e gli utilizzatori finali ma non cambiano le basi fondamentali della scienza della logistica. L’aspetto economico-concorrenziale, con cui le aziende civili devono fare maggiormente conto, potrebbe sembrare una differenza abissale tra i due rami ma a mio parere la sfida dell’affrontare la scarsità di tempo e risorse si radica negli stessi principi. Le faccio un esempio di come le regole della Logistica siano universali. Qualche mese fa il premio CSCMP “Supply Chain hall of fame Italy 2021” è stato conferito al Generale di Corpo d’Armata Francesco Figliuolo per il suo fondamentale contributo nell’organizzazione della campagna vaccinale anti-covid.

Gli obiettivi della Logistica sono quindi la pianificazione, la realizzazione ed il controllo dei processi che garantiscano un flusso efficiente ed efficace delle risorse in termini di Materie prime, Prodotti finiti, Servizi efficaci nonché dati ed informazioni appropriate. Quali sono le sfide per il futuro?

Nonostante si inizino a creare filiere semi-automatizzate, devo constatare che negli ultimi anni la logistica non ha avuto stravolgimenti strutturali. L’area dove c’è stato grande progresso, complice anche lo straordinario sviluppo dell’e-commerce, è la modellazione di sistemi complessi, ed a molte variabili, come la pianificazione della produzione e l’ottimizzazione della catena di distribuzione, che ha prodotto algoritmi molto efficaci.
C’è stata una buona evoluzione dei macchinari per la produzione del packaging su misura per gli oggetti da spedire, ancora una volta su impulso del mondo e.com., ma restano implementazioni costose e con delle rigidità che gran parte del mercato non può ancora permettersi. Anche per questo l’innovazione è scarsa, il prodotto più trasportato resta sempre l’aria, con il relativo impatto su costi, consumo di carburanti ed inquinamento. Non è difficile quindi prevedere che le prossime sfide saranno orientate verso la sostenibilità, sperando che la nuova sensibilità che sta nascendo nei consumatori porti effettivi benefici e non del semplice “green-washing”. Certamente la tendenza del mercato a far passare la spedizione come servizio gratuito, cioè a 0 valore, non aiuta il settore ad investire in soluzioni più ecologiche.

Parlando di catena di approvvigionamento, quali sono i nuovi rischi riferibili ad attacchi cyber e quali le contromisure?

A questa domanda mi piacerebbe rispondere con maggiore ottimismo ma la verità è che i cyber attacchi sono oramai all’ordine del giorno e, slogan a parte, oggi non vi sono sul mercato prodotti difesa realmente efficaci e fruibili. Ne è complice il fatto che l’errore umano è spesso concausa delle infiltrazioni, c’è da sperare che almeno questo aspetto venga man mano limato dall’alfabetizzazione digitale. Solo tra la nostra clientela nelle ultime settimane sono stati perpetrati attacchi da parte di hackers, che hanno letteralmente bloccato le attività a livello globale per diversi giorni. A questo punto mi chiedo se la tecnologia e la ricerca militare potranno nel futuro integrare queste fragilità che oggi creano danni enormi alle aziende di tutti i settori, portando soluzioni più innovative del mero back-up dei sistemi.

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