La storia

Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi

Giovanni 8,32

Stay Behind è il nome in codice delle operazioni di resistenza e raccolta informazioni, organizzate in tutta Europa dalla NATO in collaborazione con diverse agenzie di intelligence europee.

L’operazione è stata progettata per una potenziale invasione e conquista di una porzione o di tutto il territorio nazionale da parte di una potenza straniera.

Operazioni Stay Behind sono state preparate in molti paesi membri della NATO ed anche in alcuni paesi neutrali quali la Svizzera.

La rete di difesa Stay Behind, esistente durante l’era della Guerra Fredda, in caso di invasione da parte di un paese ostile, avrebbe dovuto operare dietro le linee nemiche.

Era il 24 ottobre 1990 quando l’allora presidente del Consiglio Andreotti, ammise davanti alla Camera dei deputati l’esistenza in Italia di una struttura militare segreta denominata Gladio e svelò i nomi di 622 persone che ne facevano parte. 

Da quel momento, la rete Stay Behind fu sovente, maldestramente e calunniosamente indicata come responsabile di attività illegali perpetrate in Italia durante gli Anni di piombo, tra la fine degli anni ’60 l’inizio degli anni ’90.

Ne scaturì una vicenda giudiziaria che durò per tutti gli anni Novanta. Le meticolose attività di indagine espletate dalla magistratura negli ultimi 32 anni, fonti qualificate e prove giudiziarie, nonché alcuni documenti recentemente resi pubblici, hanno evidenziato che la possibilità di utilizzare la rete Stay Behind in caso di sovversione interna, non era prevista dai piani della NATO ed era al di fuori del campo di applicazione della rete Stay Behind stessa.

Nessuna delle 622 persone fu mai imputata di alcun reato e tutte le risultanze hanno portato a decretare che” il fatto non sussiste” e che quindi tutte le ipotesi fatte si trattavano solo di falsificazioni e vaghe congetture.

L’esistenza della rete Stay Behind della NATO, non può essere legata alle false affermazioni ripetutamente riportate da alcuni politici e alcuni giornalisti schierati politicamente (che anzi hanno coperto, coprono e copriranno ancora tutto quello successo in campo avverso), di attività paramilitari, supportate o autorizzate dagli Stati Uniti in chiave anti partitica.

Fu così che negli anni Novanta nacque l’Associazione Italiana Volontari Stay Behind per riunire gli appartenenti della disciolta organizzazione per difenderne la reputazione, un’associazione a carattere patriottico, morale, informativo ed educativo.